L’utilizzo di microorganismi è una biotecnologia molto promettente: i funghi possiedono una grande capacità adattativa a condizioni ambientali estreme (scarsità di nutrienti, pH molto acidi o basici, presenza di elementi tossici) che li rende in grado di sviluppare strutture di resistenza e di rispondere alla presenza di alte concentrazioni di inquinanti. Applicate alla depurazione di reflui e fanghi industriali o a terreni contaminati, le tecniche di myco- remediation possono condurre non solo ad una stabilizzazione dei metalli ma anche alla loro trasformazione in composti di minore tossicità, riducendo così notevolmente il problema dello smaltimento e aprendo nuovi scenari e prospettive nell’ambito del riciclo di materie prime.
Metalli pesanti come l’arsenico e il vanadio (As e Va), in particolare, rappresentano due degli elementi trovati in più occasioni nei terreni industriali contaminati. ptech sta mettendo a punto un processo biotecnologico per il loro risanamento in quanto il Laboratorio di Micologia dell’ Università di Genova ha fatto pubblicazioni e studi che dimostrano le grandi potenzialità di alcune specie fungine (e.s. Rhizopus arrhizus, Aspergillus niger, Penicillium semplicissimum, Saccharomyces cerevisiae, Trametes versicolor) nell’accumulare notevoli quantitativi di metalli tossici.